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Il Buco nell’Ozono e il Cambiamento Climatico

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Molti studi scientifici sono concordi nell’affermare che tra il 2060 e il 2075 i buchi nello strato d’Ozono si richiuderanno

Ma come è possibile una cosa del genere? Siamo in piena crisi climatica, come è possibile che il buco nello strato d’ozono si stia chiudendo?

Prima di tutto facciamo chiarezza: il “buco dell’ozono” non è esattamente un buco, ma è più preciso dal punto di vista scientifico pensarlo come un assottigliamento, cioè una diminuzione periodica dello strato di ozono nell’atmosfera terrestre, che serve a proteggere il nostro pianeta dai dannosi raggi solari.

Crisi climatica e buco nell’Ozono sono connessi, ma il secondo è concausa della prima e non viceversa.

A causare la crisi climatica ed il surriscaldamento globale sono principalmente i gas serra di origine antropica: CO2 (biossido di carbonio), CH4 (metano), N2O (protossido d’azoto), e gas fluorurati, principalmente HFC (idrofluorocarburi), PFC (perfluorocarburi) e SF6 (esafluoruro di zolfo). Lo strato di ozono invece, ha iniziato a ridursi, e di conseguenza a perforarsi, a causa dei CFC (clorofluorocarburi).

Queste sostanze sono ozonolesive in quanto si legano alle molecole di ozono trasformandole in semplice ossigeno. Inoltre si tratta di gas leggeri che salgono naturalmente nelle parti più alte dell’atmosfera, fino a raggiungere l’ozonosfera dove poi causano danni maggiori scomponendo l’ozono.

Nel 1987 è stato firmato il Protocollo di Montreal, con il quale molte nazioni si sono impegnate a eliminare gradualmente le sostanze chimiche dannose. Ad oggi, secondo gli esperti, quasi il 99% delle sostanze vietate sono state eliminate, o vengono impiegate in sicurezza senza possibilità di essere disperse.

Il buco nello strato di ozono contribuisce alla crisi climatica

Attraverso il buco passa una maggiore quantità di radiazione infrarossa che viene quindi assorbita dall’atmosfera, questo causa un aumento della temperatura terrestre. Si pensa che le temperature globali potranno scendere di 0,5° C ed in alcune zone di 1°C, quando lo strato di Ozono sarà finalmente tornato a livelli ottimali.

L’ozonosfera è in grado di filtrare la maggior parte delle radiazioni UV nocive provenienti dal Sole.  L’assottigliamento dello strato di ozono è una condizione fortemente impattante sulla vita, perché la difesa dai raggi UV che esso fornisce è pesantemente ridotta.

Le conseguenze sono il danneggiamento del DNA umano, animale e vegetale, una minor produzione agricola, l’impoverimento del fitoplancton oceanico, tumori alla pelle, problemi agli occhi e alla vista e un indebolimento del sistema immunitario. La radiazione solare diretta, senza questa barriera naturale, danneggerebbe irreparabilmente tutta la vita sulla Terra.

In conclusione, si può avere uno strato di ozono sano e insieme avere comunque la crisi climatica dato che i gas serra sono diversi dai CFC che causano il buco nell’ozono. Tuttavia non si può sconfiggere la crisi climatica con un buco nello strato di ozono dato che tra le sue conseguenze c’è l’aumento delle temperature.

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