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L’innalzamento del livello dei mari porterà moltissime spiagge a scomparire, ciò è innegabile, ma nonostante questo la natura si adatterà facendole arretrare in maniera progressiva.
Il rapido scioglimento dei ghiacci dei poli, oltre al progressivo scioglimento di quelle che una volta erano le nevi perenni, sta facendo inesorabilmente innalzare il livello dei mari (quasi 2cm dagli anni novanta, ma che si pensa saranno 17 entro la fine del secolo), sottraendo alle coste diversa superficie. Tutto ciò esporrà sempre più persone ai pericoli dovuti alle acque e tempeste dovute a cicloni e uragani via via più potenti.
Le spiagge tuttavia non sono destinate a scomparire, non del tutto almeno. Se ne avranno lo spazio arretreranno spostando i litorali verso quello che ora è l’entroterra.
Questo è ciò che sostiene un gruppo internazionale di ricercatori che ha preso in esame dati e metodologia di uno studio del Marzo del 2020 su Natural Climate Change. La conclusione era che metà delle spiagge del mondo sarebbe scomparso entro il 21 secolo per via dell’innalzamento del livello dei mari. Stando alla nuova ricerca però, tale predizione non sarebbe del tutto esatta in quanto non avrebbe tenuto conto della possibilità per le spiagge esistenti di arretrare ed estendersi verso l’interno.
Lo studio comprova l’incessante avanzamento di mari e oceani, e che ciò continuerà negli anni a venire, aumentando quindi anche l’erosione costiera. Tuttavia da anche indicazione su cosa si può fare per mitigare alcune delle inevitabili conseguenze che questo porterà con sé. Le spiagge potranno sopravvivere arretrando in maniera naturale, solo se avranno lo spazio necessario per farlo. In tal senso, le minacce maggiori ed evidenti per la loro futura esistenza sono gli edifici e le costruzioni dietro di loro. Il cemento e l’edilizia dell’uomo ne impediranno l’arretramento verso l’entroterra condannandole.
I lidi limitati da scogliere o strutture artificiali, quali moli o frangiflutti, si troveranno accerchiate. Schiacciati da una parte dall’erosione marina e dall’altra delle barriere su cui non potranno mai avere la meglio, saranno indubbiamente condannate a sparire. Le spiagge che hanno invece alle spalle pianure costiere, paludi, lagune e dune sabbiose avranno la possibilità di adattarsi seguendo la trasformazione del territorio. Indietreggeranno rispetto alla loro posizione attuale e probabilmente ridurranno anche le loro dimensioni, per doversi adattare alla nuova condizione territoriale.
Previsioni difficili con mezzi insufficienti
Con i mezzi ed i dati attuali, è impossibile calcolare con certezza quante, quali e in che modo le attuali spiagge spariranno o muteranno. Di conseguenza la quantità precisa che sarà perduta da qui al 2100 può solo essere immaginata. Non si hanno ancora a disposizione tutti gli strumenti e metodi necessari per capire con esattezza che impatto avrà l’innalzamento del livello dei mari sui paesi del mondo. L’Italia, a causa della sua conformazione, ha attualmente più di 8.000 km di coste e questo la rende tra i paesi più vulnerabili. Anticipare ciò che potrebbe accadere ci darebbe modo di prevenire la scomparsa delle spiagge, andando a rimuovere gli ostacoli artificiali che impedirebbero ai litorali di rimodellarsi naturalmente in risposta all’erosione delle acque.
Ma perché è così importante che le spiagge sopravvivano?
Mettendo da parte il lato puramente economico legato al turismo e la bellezza paesaggistica, le spiagge sono fondamentali per più di un motivo.
In primis sono degli habitat unici nel loro genere e popolati da numerose specie animali. Sono luoghi fondamentali per la sopravvivenza di numerose specie quali le tartarughe marine che le usano come luogo di deposizione delle uova. Senza le spiagge verrebbe a mancare un punto indispensabile per il ciclo vitale di questi bellissimi ed importantissimi animali.
Inoltre diversi test hanno dimostrato come la presenza di una spiaggia rappresenti la prima barriera necessaria a dissipare la forza delle onde del mare. Se il moto ondoso raggiungesse a piena potenza le città costruite lungo le coste causerebbe disastrosi allagamenti, con un elevato costo in vite e proprietà umane.