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Io faccio attenzione all’ambiente e seguo uno stile di vita sostenibile, per cui non posso fare a meno di chiedermi: quanto inquinano i miei animali da compagnia?
Sembra scontato, ma esattamente come noi, gli animali domestici hanno un’impronta ecologica. Proprio come per le persone, tale impronta dipende dallo stile di vita seguito; nel caso degli animali da compagnia però, sono le persone a deciderne lo stile di vita.
Dato che da calcoli e stime pare che il 33% della popolazione mondiale possieda almeno 1 animale domestico, l’impatto ambientale di quest’ultimo non è sicuramente trascurabile.
Ogni animale, uomo compreso, ha un’impronta ecologica minima che dipende dal suo metabolismo: quanto deve mangiare, quanto deve respirare e quanti rifiuti produce per compiere questi processi. A questa va poi aggiunto tutto l’inquinamento che si produce per soddisfare i bisogni secondari, cioè quelli non strettamente vitali come il gioco e la comodità.
Secondo alcuni studi, pare che un cane di taglia media emetta in un anno tra i 350 e 1400 kg di CO2 equivalente, mentre un gatto si ferma a valori approssimativi tra 150 e 250kg. La parte difficile nello stimare un quantitativo preciso è dovuta alla taglia dell’animale e alla sua età.
In che modo gli animali domestici inquinano?
A primo impatto può sembrare che un animale non sia molto inquinante, dato che non ha bisogno di spostarsi in macchina o di particolari apparecchiature elettroniche. Se però si vanno ad analizzare nel dettaglio le sue esigenze e come queste vengono soddisfatte, si potrebbe rimanere stupiti.
Cibo, giocattoli, articoli per la cura, lettiera o sacchetti, sono tutti elementi la cui creazione e seguente smaltimento produce CO2.
Questo, per quanto riguarda gli animali pelosi e pennuti, ma i pesci in acquario? Un acquario, a seconda delle dimensioni e del periodo dell’anno, ha diversi consumi di energia elettrica, ma in media al di sopra di un kilowatt giornaliero.
Essendo gli elementi inquinanti diversi e non avendo l’animale possibilità di mitigarli da sé, sta a noi umani prendere provvedimenti. Possiamo privilegiare alcune scelte più ecologiche di altre, senza per questo sacrificare la felicità e la salute dei nostri amici animali.
Come riduco le emissioni?
I fattori su cui si può lavorare per far in modo che i nostri animali domestici siano meno inquinanti sono diversi:
– la dieta;
– i giocattoli;
– le feci;
– la toeletta;
– il comportamento.
La dieta
La dieta del nostro animale ha un impatto considerevole sull’ambiente. Il cibo umido e a base di carne è molto più inquinante rispetto alle crocchette che contengono una maggiore percentuale di parte vegetale. In alternativa, se il tuo animale ha una particolare avversione al cibo secco, puoi cucinare tu stesso per lui. Su internet ci sono numerosi siti con ricette studiate apposta per gli animali domestici.
Oltre a ciò che mangia il tuo animale, devi anche prestare attenzione a quanto mangia. Se il tuo cane o il tuo gatto mangiano eccessivamente, oltre ad avere una minore qualità della vita ed un’aspettativa di vita più bassa, inquineranno di più.
I giocattoli
Comprare di continuo nuovi giocattoli per il nostro amico peloso ha un costo economico, ma anche ambientale. Come ogni prodotto d’industria, la produzione ed il trasporto di giocattoli ha un costo in CO2. Un’ottima alternativa sostenibile è quella di privilegiare prodotti realizzati con materiali riciclati. Oppure, creare tu stesso i giocattoli del tuo cucciolo, utilizzando materiali di recupero. Vecchi palloni, scatoloni usati, giornali e vecchi vestiti, sono tutti materiali che puoi utilizzare per creare giocattoli per il tuo cane o il tuo gatto.
Le feci
Gli animali, naturalmente, defecano e urinano e la gestione dei loro escrementi spetta al padrone. Le feci dei cani vanno sempre raccolte, e l’urina lavata, anche quando si è in aperta campagna. In primo luogo perché lo stabilisce la legge, ma anche perché possono rappresentare un rischio sanitario in quanto diventerebbero un ricettacolo per germi e batteri. Inoltre, se il cane fosse affetto da vermi, le sue feci potrebbero passarli ad altri cani. In ultimo, le feci dei cani sono altamente inquinanti perché contengono alti livelli di fosforo e di azoto. Per questi motivi risulta quindi fondamentale occuparsi della raccolta utilizzando sacchetti biodegradabili e conferire il tutto negli appositi cestini.
Per quanto riguarda la lettiera dei gatti, esistono numerose alternative realizzate in materiale vegetale e biodegradabile ottenuto da scarti di lavorazione dell’industria del legname. In alcuni casi specifici è possibile smaltirle insieme all’umido oppure nel WC.
La toeletta
Prendersi cura dell’igiene del proprio animale è fondamentale oltre che un ottimo modo per legare con lui. Spazzolare e lavare il tuo cane o il tuo gatto può essere fatto in maniera ecologica. Lozioni per la pulizia del pelo, degli occhi o spray per la cuccia non sono tutti uguali: anche di questi prodotti, come di quelli per la cura della persona, esistono varietà realizzate con sostanze vegetali, senza coloranti, parabeni e petrolati.
Dopo aver spazzolato il nostro amico peloso inoltre, possiamo gettare il pelo nell’umido, esattamente come facciamo per i nostri capelli. Se invece siete particolarmente creativi potete addirittura utilizzare il pelo del vostro gatto per realizzare dei giochi per lui.
Il comportamento
Educare il proprio animale può essere difficile, un po’ perché richiede molta pazienza, ma anche perché può sembrarci ingiusto limitare la sua natura. Di fatto però, un cane o un gatto non educati e lasciati liberi di agire senza limiti, possono essere estremamente distruttivi.
In special modo i gatti, se lasciati all’aperto, sono tra gli animali più pericolosi in quanto abili cacciatori. Secondo alcuni studi, dopo l’uomo, il gatto è l’animale che più di tutti danneggia gli ecosistemi naturali. Inoltre, un gatto che vive all’aperto ha in media un’aspettativa di vita più bassa rispetto ad uno che vive in casa. Quindi, anche per il bene del tuo micio, cerca di farlo uscire di casa solo lo stretto necessario.
Perché è importante ridurre l’inquinamento degli animali domestici?
I nostri animali domestici sono strettamente legati a noi, cani e gatti si sono diffusi in tutto il mondo perché lo abbiamo fatto noi. Per loro stessa natura non sarebbero mai riusciti ad arrivare a colonizzare parti remote del pianeta e la loro presenza in quei luoghi si è spesso rivelata una grande fonte di instabilità ambientale ed ecologica.
La maggior parte dei problemi avviene quando un animale si separa dal suo umano, procreando e moltiplicandosi in maniera incontrollata in un ambiente che non si è evoluto per contenerlo.
Gli animali fuggiti alla cattività finiscono spesso per devastare il normale equilibrio di un habitat, sottraendo cibo e spazi agli animali autoctoni. Questo discorso però non si applica solo a cani e gatti, ma anche a uccelli da compagnia e pesci. In alcuni casi si è addirittura arrivati alla completa estinzione di specie che si sono ritrovate esposte a predatori, quando in natura non ne avevano mai avuti.
Del resto, ogni azione che possa limitare l’impatto del nostro animale domestico è un passo avanti per la sostenibilità. Ancora meglio è adottare animali invece che comprarne, perché così evitiamo di creare una domanda addizionale, e quindi una bocca da sfamare, nel mercato. Mercato che, purtroppo, vede già troppi abbandoni da parte di persone che hanno preso con sé un animale, senza aver compreso appieno cosa significhi doversi prendere cura di un’altra vita.