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L’inquinamento termico si verifica quando c’è una rapida e significativa variazione di temperatura di origine antropica in un ambiente naturale.
Ci sono due tipologie principali di inquinamento termico in base all’origine: quello diretto e quello indiretto.
L’inquinamento termico diretto avviene quando la fonte inquinante immette direttamente energia termica nell’ecosistema in cui si trova. Ad esempio quando un impianto industriale rilascia acqua calda in un corso d’acqua.
Si parla invece di inquinamento termico indiretto se gli effetti delle sorgenti inquinanti si manifestano su scala globale. In questo tipo di inquinamento le sorgenti inquinanti sono i gas che alterano il clima, come il metano, idrocarburi alogenati e anidride carbonica, responsabili dell’effetto serra e quindi del surriscaldamento globale.
Merita una menzione a parte, l’innalzamento della temperatura provocato dalla cosiddetta isola di calore urbana. Nelle città, infatti, la temperatura è più alta di 3,5-8 °C rispetto alle periferie e alla campagna. Cementificazione, condizionamento degli edifici e traffico causano un aumento significativo delle temperature.
Cause dell’inquinamento termico.
Bisogna fare la premessa che alcune variazioni della temperatura degli ambienti terrestri possono avvenire anche per cause del tutto naturali. Basta pensare alle eruzioni vulcaniche che possono avere effetti sul clima a livello globale. Tuttavia, nella quasi totalità dei casi, l’inquinamento termico ha origini antropiche.
Tra le fonti di tipo diretto svettano le centrali termoelettriche, qualsiasi sia la fonte energetica che utilizzano. Questo perché queste centrali elettriche vengono costruite non distanti da fonti d’acqua a cui attingono in maniera continua. Quest’acqua, convertita in vapore, aziona delle turbine per generare elettricità, ma è anche utilizzata come liquido di raffreddamento per le macchine. L’acqua assorbe il calore, dopodiché ciò che non evapora viene solitamente scaricato nuovamente nella sua fonte originaria. Questo stesso metodo di utilizzo, è applicato anche nella maggior parte delle attività industriali come le cartiere, gli impianti chimici, le acciaierie e le raffinerie di petrolio.
Fra le fonti indirette di inquinamento termico ci sono i gas, come l’anidride carbonica e gli inquinanti derivanti dai processi di combustione, che attraverso l’effetto serra, aumentano la temperatura dell’intero globo. Ad esse si aggiunge, come già detto, il calore generato dalle isole urbane.
L’inquinamento termico è anche generato dallo sfruttamento sconsiderato del suolo. La deforestazione per creare terreni coltivati e pascoli per il bestiame provoca l‘erosione lungo i fiumi e i torrenti. Senza alberi e piante gli specchi d’acqua ed il terreno si riscaldano con maggiore facilità poiché hanno meno ombra dai raggi del sole.
Conseguenze dell’inquinamento termico.
Proprio come altri tipi di inquinamento, anche quello termico ha un impatto notevole sulla natura e gli esseri umani.
Molti organismi acquatici sono estremamente sensibili a variazioni della temperatura dell’acqua. Alcuni non sono in grado di adattarsi e questo tipo di riscaldamento può portare alla loro morte, altri più tolleranti invece, proliferano in maniera incontrollata, con conseguenze negative sulla stabilità della catena alimentare locale.
Le variazioni termiche possono alterare significativamente anche i livelli di ossigeno dell’acqua. Quando grandi quantità di acqua calda sono riversate nei corpi idrici, la capacità dell’acqua di trattenere l’ossigeno disciolto diminuisce. Questo perché l’energia interna dell’acqua calda è maggiore, cosa che porta ad una minore solubilità dell’ossigeno. Quindi l’acqua è meno adatta alla vita e alcune specie animali che ci vivono rischiano il soffocamento. Questo fenomeno prende il nome di anossia e ha effetti negativi sugli ecosistemi acquatici. L’acqua più calda inoltre, favorisce la crescita delle alghe, che assorbono la luce solare e provocano ulteriori aumenti di temperatura. Questi effetti sono intensificati se l’acqua di scarico è ricca di nutrienti, come nel deflusso agricolo e nelle acque reflue non trattate.
Effetti su scala globale.
Una delle conseguenze più gravi dell’inquinamento termico è l’effetto serra che provoca il riscaldamento globale con tutti i suoi effetti sul clima.
La quasi totalità del mondo scientifico è concorde nell’affermare che l’aumento delle temperature del pianeta è legato all’effetto dell’azione dei gas serra. Questi gas permettono alle radiazioni solari di passare attraverso l’atmosfera e di raggiungere la superficie terrestre. Tuttavia ostacolano il passaggio verso lo spazio di parte delle radiazioni infrarosse che dovrebbero fuoriuscire dall’atmosfera terrestre. Questo effetto serra è necessario per la vita, senza di esso infatti si stima che la temperatura media della terra sarebbe di circa -18°C. Purtroppo però, come qualsiasi cosa positiva, quando è in eccesso diventa pericoloso, portando ad un aumento continuo e costante delle temperature globali.
Lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento dei mari, fenomeni atmosferici estremi e stravolgimento dell’intero ciclo dell’acqua sono solo alcune delle conseguenze più gravi dell’aumento delle temperature globali. Siccità più durature e alluvioni più estese saranno sempre più frequenti, obbligando le popolazioni più esposte a migrare, non essendo in grado di adattarsi al cambiamento. Le previsioni parlano di centinaia di milioni di sfollati.
Tra gli effetti più immediati e diretti sulla salute dell’uomo invece, l’inquinamento termico può causare svariate complicazioni legate a problemi cardiovascolari. Le temperature alte costringono a un maggior lavoro del sistema respiratorio, e una maggiore attività volta al mantenimento di una corretta temperatura corporea. Temperature più alte possono anche peggiorare patologie già esistenti come asma e bronchite, oltre a causare disturbi renali e gravidanze più complicate.
Esistono dei rimedi e metodi di prevenzione.
In Italia, le vigenti leggi in materia di inquinamento termico (10.05.1976 n. 319 e 21.12.1979 n. 650) impongono, per gli scarichi superficiali in ambienti idrici, il rispetto di diversi standard:
– nel punto di immissione nelle acque la temperatura dello scarico non deve essere superiore ai 35 °C.
– entro 1 km dal punto di immissione dello scarico, l’eventuale aumento di temperatura deve essere al massimo di 3 °C rispetto alla temperatura naturale del corpo d’acqua.
Perché non ci sia inquinamento termico diretto quindi, è necessario l’utilizzo di tecnologie di raffreddamento per il mantenimento delle temperature. Oppure, dove è possibile, non immettere direttamente nei corpi d’acqua l’acqua calda prodotta, ma utilizzarla nel teleriscaldamento.
Per contrastare il surriscaldamento globale dovuto all’effetto serra è necessario puntare su fonti energetiche rinnovabili e sostenibili. Oltre ad altre soluzioni di cui avevamo parlato in questo articolo.