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Col termine siccità si intende un periodo prolungato di carenza di approvvigionamento idrico.
Può essere di natura atmosferica, ma anche riguardare acque superficiali e sotterranee. Può durare mesi oppure anni, con gravi impatti sull’ecosistema ed avere ripercussioni economiche e sociali nelle regioni colpite da essa. I periodi di siccità causano danni all’agricoltura, alla produzione energetica e industriale, sono aggravati dalle ondate di calore e favoriscono la formazione di incendi.
La siccità non è un fenomeno recente anzi, è un evento ricorrente nella storia dell’umanità ed in varie parti del mondo. Tuttavia ultimamente si sta manifestando in maniera sempre più estrema e prolungata, in parti del mondo che prima ne venivano colpite appena.
Studiosi ed esperti sono concordi nell’affermare che l’aumento di questi fenomeni estremi è direttamente collegato al cambiamento climatico causato dall’inquinamento.
Quali sono le cause della siccità?
Come dicevamo la siccità è una carenza prolungata di approvvigionamento idrico, le cause quindi naturalmente sono da imputarsi alla mancanza di precipitazioni per un periodo esteso. Ma perché questi periodi “secchi” avvengono?
Le principali cause sono la deforestazione, il consumo eccessivo dei bacini idrici, siano essi superficiali o sotterranei, ed il surriscaldamento globale:
La deforestazione
Tra le loro molte qualità, le grandi aree boschive hanno la capacità di mitigare i climi estremi, quindi limitare l’evaporazione di grandi quantità di acqua dal terreno. Inoltre, proprio grazie alle loro caratteristiche gli alberi trattengono l’acqua e raffreddano letteralmente il clima grazie alla loro capacità di assorbire CO2.
Il consumo dei bacini idrici
Avviene quando da un lago o da un fiume si prende più acqua di quanto questo ne possa sopportare, con la sua conseguente essiccazione. Emblematico di questa piaga è ciò che è avvenuto col lago d’Aral che negli anni 60 era il quarto lago più grande del mondo. L’eccessivo sfruttamento delle acque dei suoi affluenti ad uso agricolo ha portato alla quasi scomparsa del lago. Di conseguenza le precipitazioni piovose nella zona sono quasi scomparse e l’area ha cominciato a desertificarsi sempre di più mentre il sale e la polvere del fondale essiccato hanno iniziato a sollevarsi creando tempeste di sale e sabbia.
Il surriscaldamento globale
Non necessita di molte spiegazioni, dato che naturalmente con l’aumento delle temperature aumenta anche l’evaporazione delle acque disponibili, ma ad esso non corrisponde un aumento delle precipitazioni nelle aree coinvolte. Senza contare le maggiori esigenze di acqua di bestiame e colture per fronteggiare il caldo e l’inaridimento.
Quali sono gli effetti della siccità sull’ambiente?
Le conseguenze della siccità sono molteplici e disparate, non solo ambientali, ma anche economiche e sociali.
Se dura per periodi prolungati, la mancanza di acqua può portare all’inaridimento delle superfici coltivate, alla decimazione del bestiame e alla desertificazione del territorio il quale potrebbe anche diventare vulnerabile a tempeste di sabbia. Luoghi che prima permettevano il proliferare della vita, non solo umana, ma anche animale e vegetale possono diventare inabitabili in maniera definitiva.
Dal punto di vista industriale invece, la diminuzione della disponibilità di acqua può portare all’arresto di intere produzioni che necessitano di grandi quantità di essa. Il tutto senza considerare l’impossibilità di produrre energia idroelettrica in quei punti dove prima era possibile. In questo modo le persone non si trovano solo senza acqua, ma anche cibo che non può essere prodotto e senza lavoro.
In paesi particolarmente poveri e disagiati, dove già in condizioni normali è difficile avere accesso ai generi alimentari più semplici, la siccità ha effetti devastanti. Intere popolazioni sono costrette a migrare per sfuggire a carestie e guerre causate dalla mancanza d’acqua.
Cosa si può fare per combattere la siccità?
La siccità si può combattere in maniera attiva, con pratiche e politiche volte al risparmio di acqua in periodi di necessità. Ma anche in maniera passiva, andando a prevenire tali periodi immagazzinando l’acqua quando ce n’è in abbondanza, ed anche andando ad intervenire su quei problemi che sono concause della scarsità d’acqua.
Sistemi di lotta attivi
Ovvero quei sistemi atti a combattere la siccità quando essa si manifesta. Dove si ha accesso a grandi quantità di acqua di mare si fa ricorso a desalinatori, ma è una pratica molto costosa e dai grandi rischi ambientali. La desalinizzazione dell’acqua di mare in grossi impianti industriali infatti porta alla produzione di numerose scorie di cui non si sa ancora esattamente cosa fare.
In ambito agricolo si fa una pianificazione e rotazione delle colture in modo da avere piante e cereali che necessitano di meno acqua nei periodi in cui è prevista siccità. Si creano inoltre sistemi di purificazione e depurazione dell’acqua già utilizzata, così da renderla riutilizzabile. Un’altra pratica molto utilizzata e relativamente semplice è la realizzazione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana, non solo in superficie, ma anche in cisterne sotterranee, dove l’acqua sarà meno vulnerabile all’evaporazione.
Infine c’è la restrizione e limitazione all’uso dell’acqua, dividendola in quote in base alle esigenze considerate di più vitale importanza, come la produzione alimentare e l’utilizzo a scopo sanitario.
Sistemi di lotta passivi
Si tratta di quei metodi che si possono mettere in atto per impedire che avvengano periodi di siccità o quantomeno a ridurre la durata e l’impatto che questi avranno sull’ambiente.
Un’attenta ottimizzazione e manutenzione della rete di distribuzione idrica è fondamentale. Riducendo gli sprechi e le perdite d’acqua se ne dovrà prendere meno dai bacini di approvvigionamento, lasciando delle maggiori riserve per i periodi secchi.
La creazione di invasi e laghi artificiali studiati ad hoc è una pratica relativamente invasiva, ma che se applicata correttamente può essere favorevole alla natura oltre a creare nuove riserve d’acqua.
Piantare alberi e tutelare boschi ha effetti clima-alteranti in senso positivo, riducendo l’erosione e l’evaporazione dell’acqua, oltre a mantenere le temperature più miti grazie all’assorbimento di CO2.
Come già spiegato prima il mantenimento dei grandi specchi e corsi d’acqua aiuta a mantenere bilanciata l’umidità e l’atmosfera, impedendo eventi estremi come la desertificazione. In tal senso è importante che in agricoltura si faccia ricorso a piantagioni che richiedono poca acqua e pratiche irrigue che non ne sprechino, come ad esempio l’irrigazione a goccia. In campo industriale invece si deve fare attenzione a non inquinare in maniera irreparabile le acque con gli scarichi e residui dei processi di produzione.
Cosa può fare una singola persona per risparmiare acqua?
Nel nostro piccolo sono molte le cose che possiamo fare, anche se non di grande impatto. Tuttavia, è proprio il caso di dirlo “tante piccole gocce fanno un mare”.
Possiamo ridurre il consumo di carne, una dieta bilanciata prevede meno di 500gr la settimana e preferibilmente di carni bianche. Anche se non è vero che la produzione di carne consuma quantità infinitamente superiori di acqua rispetto alla produzione di verdura e frutta, è innegabile che l’allevamento di animali, anche fatto in maniera ottimale, tende a consumare più acqua. Sempre riguardo la dieta, possiamo scegliere frutta e verdura ottenuta tramite agricoltura integrata, che è la più efficiente ed ottimale in termini di costi ambientali.
Possiamo sprecare meno acqua facendo la doccia anziché il bagno e limitare lo scorrere dell’acqua solo al prelavaggio e al risciacquo. Non lasciare rubinetti aperti più del dovuto non solo aiuta a non sprecare acqua, ma ha effetti positivi anche sulle bollette.
Se ne abbiamo la possibilità, possiamo provvedere personalmente a recuperare l’acqua piovana che ci serve per innaffiare il nostro giardino o il nostro orto. Sarà sufficiente procurarsi dei contenitori come barili di plastica o legno e apportare delle modifiche alle nostre grondaie di casa. In men che non si dica si avrà un sistema di recupero della pioggia da utilizzare al bisogno.